Quella di cui ti parlerò oggi potrebbe benissimo essere la trama di un romanzo di Grisham, l’autore di fama mondiale di libri a tema legal.
Invece è un fatto che ha occupato le cronache e che riguarda da vicino tutti noi.
Dewayne Johnson, no non sto parlando del celebre Dwayne, wrestler attore samoano, è un giardiniere di 46 anni che si occupa del verde di diverse scuole pubbliche della sua cittadina, Alejo in California.
Nella cura dei giardini, in cui era impiegato, oltre alla cesoia e al rastrello spesso utilizzava anche fertilizzanti o prodotti erbicidi.
Complessivamente li irrorava circa trenta volte all’anno, con prodotti regolarmente e liberamente presenti sul mercato addirittura venduti con lo slogan “sicuri abbastanza da essere bevuti”.
Marito e padre di due bambini, la sua vita trascorre con la serenità di chi passa gran parte del proprio tempo a contatto con la natura, lontano dai ritmi frenetici dei meeting, brainstorming e snervanti riunioni.
Per lui che era una persona umile e senza grandi ambizioni avere una casa, una famiglia che lo ama e un lavoro che gli permette di non far mancare il necessario ai suoi cari era un sogno ad occhi aperti.
Quel sogno inizia a trasformarsi in un terribile incubo quando sulle braccia e sulla schiena iniziano a formarsi degli strani segni.
Subito Dewayne ci dà poco peso, in fondo svolge un lavoro molto “fisico” e può capitare che si ritrovi addosso graffi e lividi.
Anche la moglie ha imparato a conoscere quei segni e quando le capita di vederlo graffiato sulla schiena non pensa immediatamente ad una scappatella.
Ma è proprio la moglie con il tempo ad insospettirsi e a notare che quei segni sono differenti dagli altri.
Da quel sospetto tutto accelera vertiginosamente:
La visita dal dottore, gli esami approfonditi con gli specialisti e la sentenza lapidaria:
Malato terminale per un linfoma “non-Hodgkin”.
Sono gli stessi specialisti a suggerire la probabile causa.
Quello che avrebbe dovuto essere un erbicicida “cosi sicuro da poter essere bevuto”, il Roundup, prodotto dalla Monsanto era in realtà a base di GLIFOSATO, un elemento chimico dai devastanti effetti per la nostra salute.
Non te ne parlo per metterti a conoscenza della enorme cifra che la monsanto è stata condannata a pagare a titolo di risarcimento alla famiglia di Dewayne, oltre 289 milioni di dollari, ne perché questa sentenza ha aperto la strada a circa 95.000 successive richieste di risarcimento da persone dannnegiate dall’esposizione al prodotto.
Quello che devi sapere è che nonostante a livello europeo negli intenti si cerchi la “salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell’ambiente” e la “protezione della salute umana” i pesticidi a base di glifosato sono ancora ampiamente utilizzati anche nelle coltivazioni ortofrutticole.
Campi di grano, orti e frutteti sono regolarmente tutt’oggi irrorati da questo erbicida cancerogeno.
Oltre al rischio alimentare l’utilizzo di glifosato diventa un pericolo anche per l’acqua che bevi.
Infatti l’Italia è tra i primi Paesi in Europa per il consumo di pesticidi per ettaro coltivato che si possono trovare negli alimenti e al tempo stesso contaminare l’aria, il suolo e l’acqua.
Soprattutto le acque superficiali e sotterranee (che sono la maggior parte di quelle che vengono utilizzate dagli acquedotti e imbottigliate dalle aziende che vendono l’acqua in bottiglia) risultano contaminate da pesticidi con una tendenza in aumento che spesso supera i limiti di qualità ambientale.
Quante sono le probabilità che l’acqua che esce dal tuo rubinetto o che compri al supermercato contenga questo cancerogeno?
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