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3 motivi per cui NON devi fidarti delle casette dell’acqua

Ecco i 3 motivi per cui non devi fidarti delle “casette dell’acqua”

Con questo post voglio spiegarti come mai svegliarti presto la domenica mattina, caricare la tua macchina di sacchetoni pieni di bottiglie che la sera prima avete diligentemente risciacquato, andare alla “casetta dell’acqua” a riempire le suddette bottiglie come una donna masai che va al pozzo del villaggio non ti serve a niente, anzi potrebbe rappresentare un pericolo per la salute della tua famiglia.

1) Siamo in Italia: il dubbio che il sindaco o l’assessore non abbia scelto l’azienda che offriva maggiori garanzie sulla qualità dell’impianto installato e sulla tempestività della manutenzione, ma semplicemente quella che ha portato il preventivo più basso o peggio quella che gli ha fatto il “regalino” più azzeccato sorge spontaneo.

Sono inoltre piuttosto convinto che, anche se chi ha dovuto decidere cosa installare fosse animato dalle migliori intenzioni e incorruttibile come il rag. Ugo Fantozzi chiamato a fare il giurato in un processo di mafia, le sue competenze sull’acqua e sulla salute pubblica siano quasi pari a quelle che tutti noi abbiamo in “Semantica delle popolazioni Inuit nel tardo ottocento”.

Anche la migliore e meglio manutenzionata “casetta” funziona con un sistema filtrante a tre stadi:

  1. Carboni attivi
  2. Filtro a sedimenti
  3. Lampada U.V.

I carboni attivi sono il MALE allo stato puro! I problemi che hanno di rilascio sono ormai dimostrati e ignoro il motivo per cui sono ancora in commercio. Anche al netto dei problemi che portano il loro lavoro è esclusivamente quello di eliminare il sapore cattivo dell’acqua eliminando il cloro, che è un gas e quindi ne viene assorbito. i derivati del cloro dannosi per la salute, come ad esempio i trialometani, non sono invece gassosi e restano quindi nell’acqua.

I sedimenti hanno invece la funzione di eliminare le sostanze “grossolane” come scaglie di calcare ruggine e sabbia. La loro capacità e di 20 micron, eliminano quindi come detto il grosso in sospensione ma non eliminano invece gli inquinanti presenti in soluzione che hanno dimensione molecolare inferiore.

Inoltre questo filtraggio non riduce il residuo fisso dell’acqua, se nel tuo comune quindi l’acqua è pesante niente da fare resta cosi.

Nulla da dire sulla lampada U.V. a patto che l’irradiazione, che ha il compito di eliminare eventuale carica batterica, sia sufficiente e che il tubo in quarzo dove scorre l’acqua da trattare non sia incrostato di calcare che farebbe da schermo ai raggi U.V.

3) Il terzo problema sei tu. Già sto proprio dicendo a te.

Non avertene a male, non è colpa tua. Imbottigliare e conservare acqua richiede che durante tutto il processo non siano presenti batteri.

Significa che la bottiglia che andrai a riempire deve essere sterile, che quando sviti il tappo le tue mani siano pulite come quelle di un chirurgo che si accinge a fare un’operazione a cuore aperto, cosa assolutamente impossibile perchè su una “mano-tipo” sono presenti ben 150 varietà diverse di batteri tutte ansiose e trepidanti di finire nella tua bottiglia.

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Simone Moscato, esperto di salute attraverso l'acqua da 15 anni.

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Categoria

Depuratori

Tag

filtri carboni depuratori acqua inquinamento