In questi giorni è stata ripresa da molti siti una notizia, che in realtà risale al 2010 e pubblicata per prima dalla rivista “Le scienze” secondo la quale nella quasi totalità delle acque minerali è stato riscontrato Arsenico.
L'arsenico oltre ad essere come tutti sappiamo un potente veleno, è considerato dall'Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro una sostanza cancerogena di categoria 1 responsabile di molte malattie oncologiche, come il cancro alla vescica, all'epidermide, al rene e al polmone.
Va inoltre detto che stando alla certificazione scientifica assumere l'arsenico in maniera continua mediante acqua inquinata, sia essa del rubinetto o in bottiglia, porterebbe a disfunzioni cardiache, patologie ematologiche, neurologiche e diabete.
L'Arsenico è una sostanza chimica che esiste in natura e lo troviamo nell'ambiente in molte forme di tipo organico e inorganico ed è presente nelle acque perché come ogni composto che si trova nei terreni va a sciogliersi con l'aiuto delle acque piovane che passano attraverso gli stessi e giungono sino alla falda, oltre a questo l’attività conciaria, la lavorazione del vetro e la produzione di fitofarmaci inquinando di fatto il territorio ne possono alzare ulteriormente il livello.
Queste alcune delle acque minerali più diffuse in commercio e il corrispondente valore in microgrammi per litro di arsenico:
Ti ricordo che per quanto riguarda l’arsenico il valore guida, quindi la quantità ritenuta adatta alla nostra salute, stabilito dall’OMS è zero mentre per le normative italiane l’acqua viene considerata potabile fino a 10 microgrammi per litro.
Nelle acque minerali fino a qualche anno fa il valore ammissibile era di 200 microgrammi per litro e senza obbligo di indicazione in etichetta da parte del produttore e solo recentemente è stato equiparato a quello delle acque potabili.