Lo so, con questo post rischio di annoiarti, ma ti parlo di cose che hanno una enorme importanza e quindi devo per forza di cose dilungarmi un po.
Se sei uno che ha a cuore la salute della propria famiglia mi perdonerai e troverai la concentrazione per arrivare sino in fondo, sennò smetti pure di leggere immediatamente che sta iniziando sicuramente qualcosa di bello alla tv.
Nell’acqua del tuo rubinetto si “nascondono”, come i temutissimi nemici dell’igiene, degli elementi che a lungo andare possono creare un bel po di problemi a te e a tutta la tua famiglia (parafrasando jonny stecchino):
Cloro
Hai presente quel forte odore di varichina che senti se provi a bere un bicchiere d’acqua del tuo rubinetto che ti fa venire subito in mente la pubblicità con la vecchina che non fa strap?
Il responsabile di questo “profumino” di disinfettante è il cloro che viene normalmente utilizzato dagli acquedotti per eliminare l’eventuale carica batterica.
Oltre al saporaccio c’è un altro problema non secondario:
Il cloro è tossico per i batteri intestinali, aumenta i rischi cardiaci e può stimolare la carcinogenesi.
Secondo alcune ricerche giapponesi il cloro utilizzato per "potabilizzare" l'acqua che arriva nelle nostre case causerebbe l'insorgenza di molte malattie.
Come evidenziato in uno studio effettuato presso l'Istituto Nazionale della Salute e delle Scienze de l'Università Shizuoka si è stabilito che le sostanze organiche naturali reagiscono quando esposte ai clorurati dell'acqua potabile, formando pericolosi composti cancerogeni chiamati "MX", che sta per "Mutageno Sconosciuto".
A contatto con il cloro quindi anche sostanze organiche naturali quali frutta, verdura, prodotti di soia, potrebbero formare pericolosi composti cancerogeni.
Alcuni nutrienti naturali fra i più preziosi e indispensabili con caratteristiche anti-cancro comunemente contenuti nella frutta e nei vegetali in genere, formerebbero cioè sostanze cancerogene, quando consumati in combinazione con clorurati dell'acqua potabile.
Questa scoperta riguarda oltre a cibi di uso comune anche thè, molti integratori alimentari e alcuni farmaci.
Gli "Mx" sarebbero simili ai già ben noti e più facilmente individuati composti cancerogeni THM (trialometani). Precedenti studi fatti da scienziati in Finlandia nel 1997 avrebbero stabilito che l'MX è 170 volte più pericoloso di altri noti sottoprodotti tossici della clorazione, ed è stato dimostrato in studi di laboratorio che danneggia la tiroide e provoca tumori cancerosi.
Anche il mondo della medicina occidentale comincia a porre la contaminazione dell’acqua tra gravi rischi per la salute ritenendolo un problema da affrontare quanto prima.
Recenti studi svolti presso famosi istituti universitari hanno evidenziato un aumento significativo di tumori ( oltre il 40% ) in coloro che utilizzavano acqua addizionata di cloro.
Ad aggravare la pericolosità del cloro per la salute umana, ricordo che il cloro è un potente Ossidante e distrugge le vitamine C e E . La vitamina C tra le sue moltissime funzioni , previene la trasformazione da nitrati a nitriti e quindi in nitrosammine, sostanze cancerogene di cui parleremo poco più avani, quindi continua a leggere.
Pesticidi
Si, anche tu ora mi dirai “l’acqua è controllata, quindi non ce ne sono ..” beh, ho cattive notizie per te:
Secondo il recente (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) sulle acque italiane cresce la contaminazione delle falde superficiali e sotterranee. Questo rapporto, relativo all’indagine sulla presenza di pesticidi nelle acque ha evidenziato la presenza di 175 sostanze attive su 27.995 campioni analizzati nell'ultimo biennio; il rapporto 2014 è dunque drammatico e evidenzia come il problema sia in costante aumento, dal momento che le molecole di alcuni pesticidi non scompaiono rapidamente e con il tempo tendono a sommarsi.
Il quadro più drammatico sia per quanto riguarda le acque superficiali che quelle sotterranee è la in pianura Padana e Veneta, ed in particolare in Lombardia con il 92%, ma anche in Sicilia, dove nell’88% dei campioni analizzati è stata riscontrata la presenza di pesticidi, e a seguire l’Emilia Romagna con l’87,5% ed il 72% di acque sotterranee inquinate.
Nel 2012 i punti di campionamento sono stati 3.500 per 14.250 campioni, cercando nel biennio complessivamente 335 sostanze. Ciò che è emerso a livello nazionale è stata la presenza di pesticidi nelle acque superficiali, nel 56,9 % dei 1.355 punti controllati; per quanto riguarda le acque sotterranee invece la presenza di pesticidi è stata accertata nel 31% dei 2145 punti. con livelli di contaminazione più bassi rispetto alle acque superficiali ma che tendono a spingersi fino alle falde profonde.
La fonte principale della contaminazione resta l’agricoltura: sono infatti 400 le sostanze usate nel solo 2012, per 134.242 tonnellate di prodotti fitosanitari. Tra i pesticidi sono infatti stati trovati residui di prodotti fitosanitari come insetticidi, funghicidi, erbicidi, immessi nell’ambiente e che sono stati riscontrati sotto forma di molecole di imidacloprid, oxadiazon, bromacile, 2,6-diclorobenzammide, bentazone, metalaxil, desetil-terbutilazina, atrazina e atrazina-desetil e oxadixil.
Una delle molecole che più preoccupa è l’imidacloprid, potenzialmente dannoso per il sistema nervoso dei bambini. La particolarità dei dati riportati da Ispra è che negli ultimi 10 anni sono calate del 10% le vendite dei pesticidi, ma l’effetto del calo non è stato riscontrato nella presenza di pesticidi nelle acque, con concentrazioni in netto aumento.
Nitrati
La presenza di nitrati (N03) nelle acque superficiali e in quelle sotterranee destinate al consumo umano è sicuramente un grave problema che DEVE essere affrontato e risolto quanto prima, soprattutto per le sue conseguenze sulla salute.
L'inquinamento da nitrati delle nostre acque è principalmente causato dalle dispersioni della rete fognaria urbana e sub-urbana, dal non corretto smaltimento dei liquami zootecnici e dall'eccessivo impiego di fertilizzanti azotati in agricoltura (il nitrato è la forma ossidata dei composti azotati).
Tutto ciò ha causato la saturazione di azoto del suolo e del sottosuolo, e di conseguenza un inquinamento da nitrati delle falde acquifere che va ben oltre i 50 milligrammi per litro stabiliti come limite massimo per la potabilità dell'acqua.
A proposito di limite, ti ricordo che l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) suggerisce un limite per i nitrati pari a 5 milligrammi per litro per gli adulti e 2 mg/l per bambini con meno di 10 anni e donne in gravidanza.
La scienza medica ha ormai confermato che il consumo di acqua contenente concentrazioni elevate di nitrati, o il consumo di alimenti preparati con questo tipo di acqua, può provocare problemi tossicologici anche gravi.
All'interno dell'organismo umano i nitrati vengono ridotti a nitriti sia nel cavo orale (ad opera della saliva) che nello stomaco (se il pH è superiore a 5) come anche nelle vie urinarie (in presenza di infezioni).
Successivamente, se i nitriti incontrano altre sostanze chimiche come le ammine o gli aminoacidi contenuti negli alimenti, reagiscono formando le nitrosoammine, alcune delle quali sono universalmente riconosciute come sostanze cancerogene e altre come sostanze ad azione mutagena diretta (alterazioni del DNA).
Oltre a ciò, l'entrata dei nitriti nel sistema circolatorio sanguigno può provocare in soggetti debilitati o bambini la modificazione dell'emoglobina in metaemoglobina, con conseguente riduzione dell'apporto di ossigeno ai tessuti.
Nei neonati la metaemoglobinemia è considerata una malattia grave, conosciuta anche con il nome di "blue baby sindrome", ovvero sindrome del bambino cianotico.
Questa patologia si manifesta soprattutto nei soggetti alimentari con latte artificiale preparato utilizzando acqua contenente un valore elevato di nitrati.
Secondo alcuni ricercatori esisterebbe un rapporto abbastanza stretto tra contenuto elevato di nitrati nell'acqua potabile e l'aumento di certi tumori, specie di quelli al fegato, all'esofago, allo stomaco e ai reni.
Quel che è certo è che il contenuto elevato di nitrati nelle acque potabili è proporzionale all'incremento di certi tipi di tumore all'apparato digerente.
In un suo bollettino, (salvo poi fare un inspiegabile dietrofront sul sito) l'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) invitava a non utilizzare acqua contenente nitrati, sia quella utilizzata per bere che quella utilizzata per cucinare gli alimenti.
Infatti, come già trattato in , con la bollitura le sostanze chimiche come i nitrati non evaporano ma, al contrario, si concentrano maggiormente innalzando così la soglia di tossicità precedente alla bollitura.
Vediamo quanti nitrati puoi trovare mediamente nei nostri acquedotti...