Magari mossi da nobili ideali ispirati dalla giovane Greta, magari più prosaicamente perché ci si stufa di trasformarsi in un asinello della Sila per portare i cestelli d’acqua a casa o magari alla ricerca di qualcosa che migliori la nostra salute evitandoci di consumare acqua spesso mal conservata in bottiglie di plastica, sempre più di frequente passa per la mente l’idea di acquistare un depuratore domestico cosi da poter bere con fiducia quella del proprio rubinetto.
A questo punto però come iniziamo a googolare anziché chiarirsi le idee la situazione si fa tutt’altro che limpida e cristallina.
Microfiltrazione? Caraffe? Osmosi? Alcalina o Ionizzata? Idrogenata o solarizzata?
Chiedo al mio fidato idraulico o vado dal dottore?
Più si fanno ricerche e più ci si rende conto che ogni azienda che propone una differente soluzione è convinta di avere la soluzione in tasca e tutto il resto presente sul mercato viene dipinto come un palliativo o una truffa.
Cosa c’è di vero? Quale criterio usare per scegliere cosa comprare?
Per fare la scelta giusta è importante avere ben chiare in mente due cose:
Una volta che abbiamo bene in mente da che punto partiamo e dove vogliamo arrivare, rinnovando l’invito a non affidarsi al fai da te ma a rivolgersi invece a un professionista, vediamo PRO e CONTRO delle differenti tipologie di filtraggio.
MICROFILTRAZIONE:
In questa categoria rientrano le caraffe filtranti, le casette dell’acqua installate in molti comuni, le cartucce in vendita nei negozi di bricolage che si avvitano direttamente sotto al rubinetto e declinazioni varie dello stesso principio.
La microfiltrazione va da 50 a 0,1 micron e avviene per lo più tramite carboni attivi (di sintesi o vegetali).
PRO
CONTRO
Lo consiglio solo in presenza di acqua assolutamente pura o se la capacita di spesa è estremamente limitata
NANO-ULTRAFILTRAZIONE
Gli impianti di nano o ultra filtrazione sono dispositivi con una capacità filtrante da 0,1 a 0,001 micron capaci di eliminare tra l’altro macromolecole ed emulsioni, fibre di amianto e spore di giardia.
PRO
CONTRO
Adatta a zone con acqua senza particolari problematiche note e per persone che non necessitano (o gradiscono) acqua con un ridotto residuo fisso.
OSMOSI INVERSA
L’osmosi inversa avviene spingendo in pressione l’acqua attraverso una membrana semipermeabile a 0,0001 micron (1 nanometro) che permette il passaggio esclusivo delle molecole dell’acqua e di una determinata quantità di ioni scartando invece nitrati, pesticidi, virus, batteri, ecc..
Si utilizza ad esempio negli impianti di bordo per sfruttare, potabilizzandola, l’acqua del mare o gli astronauti nello spazio recuperano grazie a questo procedimento i propri liquidi (sudore e urina) ottenendo acqua pura.
PRO
CONTRO
Spesso gli impianti ad osmosi possono montare una cartuccia in zeolite o carbonato di calcio capace di alzare il pH sino ad ottenere acqua alcalina.
Risolutivo in zone “problematiche” e unica strada percorribile se si necessita acqua minimamente mineralizzata (tipo quella di montagna) dal rubinetto di casa
IONIZZATORI
Gli ionizzatori alcalini permettono di modificare il pH grazie a un processo elettrofisico noto come elettrolisi.
L’acqua viene prima filtrata tramite una cartuccia a carboni attivi e poi sottoposta all’’elettrolisi, tramite due piastre viene applicata corrente elettrica e le sostanze contenute nell’acqua vengono riorganizzate in base alla loro carica elettrica. L’acqua viene “separata” in questo modo: l’elettrodo negativo dello ionizzatore (costruito in titanio e platino) attira gli ioni positivi (minerali alcalini), mentre l’elettrodo positivo, gli ioni negativi (radicali acidi).
PRO
CONTRO
Ideale in zone dove l’acqua è pura e leggera (ma non troppo altrimenti l’elettrolisi non lavora a dovere) o se voglio sacrificare la purezza in favore di un pH più alto.