Secondo il Censis il 61,8 per cento delle famiglie italiane acquista acqua minerale spendendo 234 euro all'anno, con un consumo pro capite di 192 litri.
Significa 600 bottiglie di plastica-rifiuto, circa 1,5 kg di plastica da smaltire in un mese che in un anno diventano 18 kg. Tutto questo impatta pesantemente sull'ambiente.
Infatti solo in minima parte queste bottiglie vengono recuperate e riciclate.
Ti spiego meglio, sai quante bottiglie di plasticavengono prodotte ogni anno?
Solo in Italia, alcune fonti parlano di 6 miliardi di bottiglie consumate nel 2014 con un giro di affari che supera i 2 miliardi di euro.
Per la produzione di questi 6 miliardi di bottiglie è necessario utilizzare ben 486 mila tonnellate di petrolio causando l'immissione nella nostra atmosfera di oltre 1,2 milioni di tonnellate di CO2, l'equivalente di quanto inquinava una vecchia centrale elettrica a carbone di medio - grandi dimensioni.
Per realizzare un chilo di plastica per bottiglie di acqua (l'equivalente necessario alla produzione di 30 bottiglie) sono necessari 2 kg di petrolio e ben altri 17 litri di acqua.
Generalmente le bottiglie di plastica contenenti acqua minerale rientrano nel materiale considerato usa e getta o monouso, proprio perché sono studiate e progettate per essere utilizzate una sola volta e poi smaltite.
Non dimenticarti che per biodegradarsi, una bottiglia di plastica, può metterci anche più di 100 anni.
Ma almeno questo enorme danno all'ambiente serve a tutelare la salute della tua famiglia?
Anche in questo caso la risposta è negativa.
Ipotizziamo pure che tutte le acque in commercio siano purissime, di alta montagna e provengano da fonti incontaminate, il grosso problema sta nel contenitore.
Le bottiglie di plastica infatti hanno grossi problemi di rilascio.
Bastano soli 18º di temperatura per far si che la plastica inizi a rilasciare una sostanza chiamata bisfenolo A
Il Bisfenolo A sin dagli anni 30 è risultato dannoso per la salute dell’uomo e nel 2008 è stato vietato l’utilizzo nella produzione di prodotti per infanti in quanto esso è in grado di interferire sugli ormoni favorendo malattie croniche, ritardi nello sviluppo, danni alla tiroide e cancro.
Da uno studio dell’Univerità di Exeter in collaborazione con l’European Center for the Environment and Human Health è venuto fuori che il Bisfenolo A è dannoso anche per gli adulti in quanto inducono patologie cardiache con problemi alle valvole, al cuore e provocano infarti.
Il Bisfenolo A sviluppa il tumore al seno e contrasta la chemioterapia .Un nuovo studio ha evidenziato che il bisfenolo A contribuisce allo sviluppo del cancro al seno e inoltre può rendere alcune cellule resistenti alla chemioterapia. Questo studio condotto dalla Duke University ha evidenziato che non solo il Bpa porta allo sviluppo del tumore al seno ma che allo stesso tempo inibiva la funzionalità dei farmaci permettendo alle cellule cancerogene di continuare a svilupparsi.
Gli esperti hanno posto l’attenzione sulla chemioterapia che risulta inefficace in presenza di Bpa e il cancro risulta avere la meglio sui pazienti affetti da tumori ed è proprio su questo che lo studio si continuerà ad evolvere per cercare di trovare nuove evidenze scientifiche su come affrontare e gestire il Bisfenolo A altamente dannoso per l’essere umano.